Il problema dell’acqua sottostante le murature

Problemi di acqua nelle murature?

Edil Ma.P.Uno  è attiva in tutt'Italia e specializzata ini interventi di risanamento di muri e stabili rovinati dall’umidità e dalla risalita capillare.


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Esperti nella rimozione dell’umidità

Piero Mapelli, titolare dell'Edil Ma. P. Uno, è un vero e proprio esperto nel settore dell'edilizia. La sua carriera lavorativa è iniziata negli anni '60 come titolare di un'impresa di imbianchini. Ma è grazie a questa esperienza che ha appreso le problematiche dell'umidità e dell'acqua nelle murature. Dopo molti tentativi, è arrivato alla conclusione che i semplici interventi di scrostamento e tamponamento non sono sufficienti per risolvere il problema in modo definitivo. Capisce invece, che l'unica soluzione duratura è quella di agire sulle cause. A questo punto, ha iniziato a sviluppare delle strategie di lavorazione che si concentrano sulla risoluzione del problema alla base.

Il problema dell’acqua sottostante le murature

Piero Mapelli ha affrontato una sfida interessante ed avvincente, quella di studiare e comprendere i meccanismi della formazione dell'umidità, sperimentando diverse tecniche utilizzando materiali forniti da una grande multinazionale chimica. La sua curiosità e determinazione hanno portato nel tempo a risultati eccellenti, nonostante la conoscenza di questi fenomeni non sia ancora pienamente approfondita. Lavorando con impegno e passione, Piero Mapelli è riuscito ad approfondire ulteriormente la sua comprensione sui meccanismi dell'umidità, dimostrando il suo valore come ricercatore e mettendo le proprie conoscenze acquisite al servizio della propria clientela.

  • La prima pompa ad iniezione

    Sempre in quegli anni, crea la prima pompa ad iniezione di un motore a scoppio per la distribuzione del gasolio: con questo strumento compie le successive ricerche nel campo della nanotecnologia. La funzionalità della pompa ad iniezione si basa sull'utilizzo di resina, costituita da molecole di dimensioni notevolmente inferiori alle molecole dell’acqua.


    Questa tecnologia a bassa pressione permette alla resina di entrare in profondità nei mattoni pieni. La resina, poi, appunto, è a dispersione di solvente a ragia naturale, con caratteristiche ideali per la risoluzione del problema.


  • Le prime sperimentazioni su un mattone

    Mapelli esegue le prime sperimentazioni: inietta la resina nel mattone campione per verificare la sua ipotesi. La porosità del mattone permette il rilascio dell’aria in pochi secondi e successivamente il mattone viene totalmente impregnato in tutto lo spessore della resina.


    Mapelli trova dunque conferma alle sue teorie per l’eliminazione dell’acqua nelle murature e decide di applicare il metodo a una casa malsana. Prima di sperimentare il suo progetto, rileva con la bombola a carburo il livello di umidità presente nei muri. Realizza una barriera chimica continua sulla base perimetrale delle murature; successivamente, per verificare la funzionalità e l’efficacia della barriera, realizza un muretto di contenimento lungo tutto il perimetro della casa a distanza di circa 50 cm, formando un catino che riempie abbondantemente d’acqua per mantenere costantemente la base della muratura a “bagnomaria”.

    Seziona poi il muro dalla base a circa 1, 80 m da terra, corrispondente al livello massimo di umidità; estrae dal muro i materiali costituenti la muratura e a distanza di circa sei mesi inizia le prime verifiche: utilizzando sempre la bombola a carburo rileva il livello di umidità che come da aspettativa il grado dell’umidità era sceso notevolmente.


    La muratura, pur avendo la base costantemente a “bagnomaria” , grazie alla costruzione della barriera chimica continua, non ha più subito i danni della risalita capillare. I risultati ottenuti da Piero Mapelli sono da ritenere molto soddisfacenti, visti le scarse conoscenze dell’epoca sugli effetti della risalita capillare e sulle nanotecnologie. La barriera chimica continua funziona da vero e proprio isolante, bloccando definitivamente la risalita capillare e la formazione di acqua nelle murature.


  • Edificio su due piani

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  • Storia dell'azienda

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La nascita della Edil Ma.P.Uno

Piero Mapelli, nel lontano 1970, aveva già intravisto il potenziale del settore edile. Grazie alla tenacia e alla competenza acquisite nel campo delle costruzioni, decise di avventurarsi nella fondazione della "Edil Ma. P. Uno", società che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento per il problema dell'umidità e non solo. A tal proposito, gli esperti del settore hanno riconosciuto la qualità e l'eccellenza del lavoro svolto, tanto che Piero Mapelli collabora frequentemente con docenti universitari, ingegneri e sovraintendenze alle Belle Arti per fornire preziose consulenze. Un successo ben meritato per un pioniere che ha saputo anticipare i tempi e creare, con tenacia e lungimiranza, una realtà di successo.

  • Anni 70

    Nel 1972 Mapelli viene chiamato dalla famosa multinazionale chimica per un progetto, la bonifica della cripta della basilica di San Marco in Venezia. Usando tecniche all'avanguardia fa nuove sperimentazioni adattate alle particolari e straordinarie situazioni date dalla collocazione della Cripta: risulta infatti totalmente immersa dall'acqua dei canali circostanti, tecniche che hanno permesso alla bonifica totale dei muri.

  • Anni 80

    Negli anni ’80 Mapelli si adegua alle necessità del campo dell’edilizia, arrivando così a sperimentare nuove tecniche per fermare oltre al fenomeno della risalita capillare e anche le problematiche delle falde acquifere. In tutti questi anni ha eseguito tantissimi lavori soprattutto per privati, risolvendo i problemi della risalita capillare anche in famose ville , tenute ,chiese e monumenti di valore e pregio storico.

  • Anni 2000

    Nel 2000 Mapelli inizia una nuova sfida cercando tecniche e associazioni di materiali sempre più efficaci: arriva così a individuare un sistema basato sull'utilizzo di una crema migratoria sotto forma di gel. Questa sostanza, a base di “silossani”, ha una concentrazione del residuo secco del 45 % circa. La crema migratoria va ad integrare gli effetti della resina sfruttando le sue caratteristiche e rafforzando notevolmente la barriera chimica.


    Queste scoperte sono state di fondamentale importanza poiché hanno permesso di migliorare notevolmente gli effetti della barriera e di garantire l’efficienza e il primato nel tempo del nostro metodo. In questi anni l’Edil Ma. P. Uno continua ad affinare le tecniche utilizzate, imbattendosi in diverse sfide, mantenendosi al passo con i tempi, tempi che vedono come protagonista la nanotecnologia.


Nanotecnologie contro la risalita capillare

Grazie alla sua esperienza ed alle tecniche apprese sul campo, Piero Mapelli è riuscito a raggiungere il primato nel settore delle nanotecnologie e a mantenerlo per ben oltre cinquant'anni. Una vera e propria impresa che è stata resa possibile grazie alla sua soluzione innovativa e non invasiva alla risalita capillare, applicabile ad ogni tipo di struttura.

Tuttavia, questo successo non sarebbe stato possibile senza l'aiuto di collaboratori qualificati e delle sue due figlie, Francesca e Alessandra. Grazie alla loro competenza e ai continui esperimenti svolti insieme al padre, hanno consolidato la posizione dell'azienda come leader nel settore delle nanotecnologie.

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Abbiamo risanato migliaia di edifici in queste condizioni, operando in tutto il territorio nazionale

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